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" Emancipate yourselves from mental slavery, no one but ourselves can free our minds.."

(Redemption song)


08 febbraio 2009

Riflettendo

Per tre settimane nello studio in cui lavoro è venuta una ragazza di 17 anni a fare uno stage.
Per tre settimane ho avuto spesso il motivo per sentirmi una stupida.
Questa ragazza ha dei problemi, non so esattamente quali nello specifico, ma si notava fin dall'apparenza. Aveva sicuramente dei problemi alle gambe, cammina male e a fatica.
Era stata operata da poco ad una delle due gambe e spesso ne soffriva cosi tanto da dover tornare a casa.
Dall'espressione del viso si capiva benissimo quanto soffrisse il male; mi ha fatto tenerezza sentondola chiedere "Se mi fa tanto male posso tornare a casa?"
Mi sono sentita piccolissima a pensare che molti di noi si lagnano per dei piccoli malanni; fanno delle tragedie per dolori che nel giro di poco passeranno... Mentre c è chi è costretto a conviverci;anche con qualcosa di ben piu' grande...
Che amaro in bocca.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

siamo umani e lamentarci dei piccoli impicci che ci capitano e che ci sembrano tanto grandi e noiosi fa parte di questo.

Ki@rina ha detto...

Lo so lo so....ognuno vive la propria vita
Cavolo pero' quando mi trovo di fronte certe cose ci penso...

AndreA ha detto...

Si, è vero, quando ci troviamo davanti simili situazioni, ci accorgiamo di "qualcosa"; beh, è già tanto, considerando che esiste chi nemmeno in quei frangenti "apre gli occhi"!!

Un abbraccio ... :-)

Antonia Storace ha detto...

Mi hai fatto venire la pelle d'oca.Dio quanto hai ragione.Ci avveleniamo l'anima e ci abbandoniamo al tedio per problemi piccoli e irrisori,quando esistono invece tragedie assai più grandi.


Un sorriso.Antonia.

Anonimo ha detto...

Rischio di essere impopolare, ma...
A volte può capitare che l'empatia interferisca con la nostra lucidità. Certo, non entro nel caso specifico, non mi permetterei mai. Ma spesso rifletto su quanto noi consideriamo più "vulnerabili" persone che hanno un handicap fisico. In realtà a rendere un individuo vulnerabile non è il proprio corpo, ma la condizione mentale con cui lo vive.

See ya

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